Il vino, una bevanda preziosa ed inebriante

 

Il vino ha un ruolo di rilievo nella cultura gastronomica italiana e internazionale, rivestendo un’importanza che va oltre il semplice accompagnamento dei pasti.

Bevanda che deriva dalla fermentazione alcolica del succo d’uva, viene prodotta fin dai tempi degli Antichi Romani, che hanno contribuito a diffondere la coltivazione della vite in tutti i territori dell’Impero.

In  molte culture, soprattutto in Italia e Francia, Il vino è simbolo di tradizione, cultura ed eleganza, ed è consumato quotidianamente soprattutto durante i pasti principali. Il vino e il cibo rappresentano, quindi, due strade che vanno di pari passo, e che, con il passare del tempo, si sono combinate in un’arte unica.

Il vino a tavola riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’esaltare  il sapore dei cibi, creando una piacevole armonia al palato.

Quando mangiamo le nostre papille gustative inviano dei particolari segnali al nostro cervello che  con il passare del tempo via via si affievoliscono,  non facendo gustare il piatto come i primi bocconi,  e’ qui che il vino riveste il suo ruolo, cioè pulire la bocca e combinarsi con il sapore della pietanza, in modo da poter apprezzare ogni boccone come se fosse il primo.

È proprio per questo che deve essere studiato il giusto abbinamento tra il vino e il  cibo servito (dolce, amaro, speziato, piccante, acido…) .

    • Con gli antipasti a base di pesce, pollo o verdure è consigliato un vino bianco secco o uno spumante, mentre con i salumi e gli insaccati è più indicato un vino rosato leggero.
    • Con i primi come risotti e pasta conditi con funghi, verdure o pesce è meglio abbinare un vino bianco morbido, invece con sughi di carne o salsiccia è consigliabile un vino rosso giovane.
    • Con i secondi piatti di pesce, fritture o frutti di mare un ottimo vino d’accompagnamento è un bianco aromatico o un rosato leggero.
    • Con i secondi di carne rossa alla griglia, bollita o con la selvaggina è preferibile un vino rosso corposo, mentre con le carni bianche come il pollo è meglio un vino bianco secco.
    • Con un invitante tagliere di formaggi erborinati e a pasta fresca è consigliato il vino bianco, mentre con quelli a pasta dura, piccanti e fermentati è più indicato il vino rosso.
    • Con i dessert ci possono essere alcune insidie: ad esempio con il panettone è meglio abbinare uno spumante semi secco, mentre con le crostate si può bere sia vino rosso sia bianco secco o dolce .
    • Con la frutta fresca a fine pasto è consigliato il vino bianco aromatico, mentre con quella secca il vino rosso o passito.

Oltre a essere un ottimo accompagnamento per i piatti, il vino può essere anche protagonista in molte ricette. Rosso o bianco, rosato o spumante: tutte le varietà possono essere utilizzate per arricchire le pietanze e dare loro un sapore speciale.

I primi a sfruttarne il gusto in cucina furono gli Etruschi e gli Antichi romani, che erano soliti immergervi grandi pezzi di carne per conservarli a lungo, oggi il vino viene utilizzato nei piatti proprio per godere delle sue proprietà e dei suoi aromi. Ecco perché, a differenza di quello che pensano in molti, è sconsigliato utilizzare un vino imbevibile per cucinare: i suoi profumi e i suoi difetti si ritroveranno infatti nella pietanza servita a tavola. D’altro canto, non è corretto neanche utilizzare un vino di qualità eccelsa, poiché molte delle sue proprietà andranno perso durante la cottura.

Il vino , solo se consumato  con moderazione ,  in particolare quello rosso, possiede molteplici benefici per la nostra salute, le sue proprietà possiede antiossidanti rallentano il processo d’invecchiamento e agiscono positivamente sui livelli di colesterolo e glicemia. Inoltre, contrasta l’osteoporosi sia negli uomini sia nelle donne e dona giovamento in caso di malattie reumatiche grazie alla riduzione del processo infiammatorio. Il vino agisce anche prevenendo le malattie cardiovascolari, diminuendo la pressione arteriosa e unendo un’azione antitrombotica e fibrinolitica.

Non dimentichiamo, inoltre, che il vino ha la capacità di creare un’atmosfera di convivialità e condivisione. È spesso associato a momenti di socialità, come cene con amici e familiari, dove contribuisce a creare un ambiente più rilassato e festoso.

Pertanto il vino a tavola non è solo una bevanda, ma un elemento che arricchisce l’esperienza culinaria, celebrando la cultura, la tradizione e la socialità.