Oggi, per voi amici delle piante, un enigma affascinante.😊 Immaginate di passeggiare tra le rovine di un tempio antico. I vostri occhi vengono catturati da una decorazione enigmatica: le foglie di una pianta che avvolgono i capitelli dei templi, simbolo di maestosità e perfezione.
Una pianta che ha conquistato la pietra, sfidando il tempo e diventando musa ispiratrice per artisti e architetti. Il suo nome è Acanto: una pianta che danza tra il mondo vegetale e l’arte immortale.
Siete pronti a svelare i misteri che si celano tra le sue foglie?”
Scopriamo anzitutto le sue caratteristiche botaniche.
👉L’acanto (Acanthus) è una pianta erbacea perenne originaria del bacino mediterraneo caratterizzata da grandissime foglie profondamente incise, riunite in una rosetta basale dalla quale si erge, nel periodo primaverile-estivo, una splendida spighetta fiorita dai colori bianco, rosa o porpora.
Nel linguaggio dei fiori rappresenta il benessere materiale, perché in passato veniva utilizzata per adornare le vesti dei personaggi più illustri, ma anche considerata il simbolo della verginità, poiché è una pianta spontanea che nasce e cresce in terre non coltivate.
L’acanto è utilizzato anche in ambito medicinale, le sue foglie sminuzzate e applicate come pasta sono efficaci per curare ustioni e lussazioni in quanto ricche di mucillagini e tanniti.
Adesso è il momento di svelarne il mistero 🤔
Sapevate che questa pianta dalle foglie eleganti e spinose è simbolo di immortalità e risurrezione?
La leggenda racconta che nella mitologia greca Acanto era una ninfa amata da Apollo. Acanto non ricambiava l’amore del dio del sole che, offeso, tentò di rapirla ricevendo in cambio dei graffi sul volto. Apollo allora la trasformò in una pianta spinosa, le cui foglie avrebbero perpetuato la sua bellezza e il suo ricordo, simboleggiando la vita eterna e la vittoria sulla morte.
Un’altra leggenda narra che la nutrice di una giovane morta precocemente pose un canestro di vimini su una pianta di acanto. Le foglie della pianta crebbero intorno al cesto assumendo la singolare configurazione che è divenuta propria del capitello delle colonne.
Si racconta che lo scultore greco Callimaco prendendo spunto da questa pianta, realizzò il famoso capitello corinzio. Un invito all’ammirazione. Cari amici, quando avrete occasione di visitare la Cappella Sistina, lasciatevi trasportare dalla bellezza e dalle decorazioni di questa magnifica opera d’arte realizzata da Michelangelo e da altri artisti del Rinascimento e soffermatevi ad osservare con attenzione un elemento decorativo ricorrente: l’acanto.
Nella lunetta della Creazione le foglie di acanto avvolgono le figure di Dio e Adamo a sottolineare l’unione tra il cielo e la terra e il dono della vita eterna che Dio offre all’uomo.
Anche nel Giudizio Universale l’acanto è presente negli affreschi, questa volta intrecciato tra le figure dei beati e dei dannati. Simboleggia la vittoria del bene sul male e la vita eterna che attende i giusti.
Ma l’acanto non è presente solo nelle scene sacre ma anche nelle decorazioni delle vele, dove incornicia le figure dei profeti e delle sibille, e nei capitelli delle colonne che sorreggono la volta della cappella.
I pilastri della Cappella Sistina sono decorati con candelabre, simbolo di illuminazione e di speranza, rese ancora più belle dalla presenza di questa pianta.
Un tocco di natura in armonia. Sapevate che questa pianta trova la sua collocazione anche nel mondo degli strumenti musicali? La presenza dell’acanto negli strumenti musicali rappresenta un affascinante esempio di come la natura abbia ispirato l’arte e l’artigianato fin dai tempi antichi. Le sue forme sinuose e armoniose si integrano perfettamente con le linee degli strumenti, creando un connubio perfetto tra bellezza e funzionalità.
Violoncello: la voluta del violoncello nella parte superiore che si avvolge sul retro dello strumento, richiama la forma stilizzata di una foglia di acanto. Questo dettaglio, oltre ad essere esteticamente piacevole, contribuisce all’equilibrio e alla risonanza del violoncello.
Arpa: la cassa armonica di un’arpa è spesso decorata con elaborate incisioni di foglie di acanto. Un esempio famoso è l’arpa Barberini conservata al Museo Nazionale d’Arte Antica di Roma.
Chitarra: alcune chitarre classiche presentano intarsi di madreperla o legno che raffigurano foglie di acanto sulla tastiera o sul corpo.
Organo: le sue canne possono essere decorate con motivi di acanto, creando un effetto visivamente imponente.
L’acanto continua ad essere utilizzato come elemento decorativo negli strumenti musicali moderni, anche se in maniera meno diffusa rispetto al passato. Lo si può trovare su chitarre elettriche, bassi e persino alcuni strumenti a percussione.
Conclusione: Dopo avere scoperto l’acanto, musa ispiratrice di capitelli, opere d’arte e decorazioni di strumenti musicali, sicuramente questa pianta merita un posto speciale nel nostro giardino. Testimonianza della sua bellezza senza tempo e del suo valore simbolico, ci invita a riflettere e ad ammirare la magnificenza del mondo verde, un tesoro da custodire con rispetto.