Mare fuori : da onda a tsunami !!!

 

 

Ormai è diventata un vero e proprio cult , soprattutto anche grazie all’enorme diffusione sui social, la serie Mare Fuori, giunta ben alla quarta stagione.

Appassionano  adolescenti, giovani e adulti ,le vicende dei ragazzi dell’Istituto Penale per Minori di Napoli, che scontano la loro pena , portandosi dietro  storie di violenza, degrado, sofferenza fisica e interiore; affiancati in questo percorso di recupero, dalla direttrice del carcere minorile, dal comandante e dagli educatori ,che con energia, cuore e disciplina li aiutano a mantenere vive le loro aspirazioni, molti di loro quasi miracolosamente rinasceranno a nuova vita. Purtroppo per tanti altri il percorso finira’ tragicamente nell’autodistruzione o nel voler restare avviluppati per sempre nelle maglie di un sistema piramidale di malavita ormai metabolizzato irrimediabilmente.

Anche in questo caso, fondamentale il contributo delle musiche che accompagnano la serie, curate da Stefano Lentini :dai brani di musica classica suonati da chi in carcere impara a riscattarsi con la musica, ai cori dai toni un po inquietanti che sottolineano le scene piu’ crude, ai pezzi rap-trap di chi si scopre un talento e mette in versi il proprio cammino di redenzione.

Origami all’ alba ” ha consacrato al successo nel mondo reale di Clara,( nel film Crazy J), che ha vinto quest’anno Sanremo Giovani e ha partecipato al Festival; altri pezzi sono interpretati da voci gia’ famose nel mondo della musica napoletana come Matteo Paolillo e Raiz.

La sigla ‘O Mar fori’, interpretata proprio da Paolillo insieme ad un gruppo di ragazzi del cast, già  tormentone dalla prima stagione, dopo essere stata presentata al festival di Sanremo 2023 , si è imposta in tutte le classifiche ed è stata certificata  disco d’oro dalla FIMI, grazie alle 50.000 copie ottenute tra vendita fisica, download e streaming premium. La canzone parla di storie di strada, di criminalità e riscatto dentro l’istituto penale davanti al mare.

Rap, base cupa, dialetto stretto napoletano, quasi una nenia  cadenzata che riesce ad ammaliare anche chi di Napoli non conosce nulla: Nun te preoccupa’ guaglio’, ce sta o’ mar’ for’,ce sta o’ mar’ for’, ce sta o’ mar’ for’…per i ragazzi dietro le sbarre, il mare rappresenta la speranza, la liberta’, la voglia di credere che sia ancora possibile una vita nuova.